Responsabilità Sociale d'Impresa

Responsabilità Sociale d’Impresa – RSI

Esistono numerose definizioni di “RSI” (Responsabilità Sociale d’Impresa), alcune elaborate in ambito accademico, altre in campo imprenditoriale. Ciascuna delle quali mira ad evidenziare diversi aspetti dell’argomento. 

La più recente e la più rilevante, è quella fornita dalla Commissione Europea con la Comunicazione n.681 del 25 ottobre 2011:

“La responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”.Commissione Europea

Come ci dimostrano alcuni grandi scandali degli ultimi decenni, il top management ha agito, sfruttando la troppa libertà di azione, molte volte irresponsabilmente. Questo, ha aumentato l’esposizione mediatica delle imprese.

Accrescendo, quindi, il proprio potere mediatico, le moderne corporation finiscono inevitabilmente per attirare su di sé l’attenzione della popolazione. Questa sovraesposizione mediatica conduce le imprese a contribuire direttamente al benessere delle società in cui operano.

L’evoluzione della corporation è di riconoscere che essa ha responsabilità sociali estese.

Studiosi come William Evan e Edward Freeman sostengono che le corporation non  sono  solo istituzioni  economiche, ma anche  istituzioni sociali.

Edward Freeman

Robert Edward Freeman - (Columbus, 18 dicembre 1951)


Teoria degli stakeholder

Protagonisti della teoria della responsabilità sociale e destinatari degli esiti della stessa sono gli stakeholders.

Bisogna a R.Edward Freeman, professore di businness administration presso la University of Virginia, la loro definizione:

“Qualsiasi individuo o gruppo in grado di influenzare o essere influenzato dall’attività di un’organizzazione”.R.Edward Freeman

Quindi potenzialmente ogni individuo.

Dall’esigenza delle grandi imprese di presentarsi sul mercato con un grado adeguato di affidabilità, nasce la prassi di ridurre i potenziali conflitti di interesse nei riguardi degli stakeholders.

Stando all’indagine condotta da Impronta Etica:

il 90% delle aziende italiane attualmente dotate di un codice etico ha provveduto alla realizzazione e pubblicazione dello stesso a partire dal 2001, l’anno di emanazione del dlgs. 231 in materia di responsabilità civile, penale ed amministrativa degli enti.

Stando all’indagine condotta da Impronta Etica:

0%
La percentuale delle aziende italiane attualmente dotate di un codice etico o che ha provveduto alla realizzazione e pubblicazione dello stesso a partire dal 2001, l’anno di emanazione del dlgs. 231 in materia di responsabilità civile, penale ed amministrativa degli enti.

Piano d'azione nazionale sulla Responsabilità Sociale d'Impresa

In seguito alla recente crisi economica internazionale è stata richiamata l’attenzione sull’importanza di una crescita sostenibile.

Sostenibile e quindi inclusiva e stabile, basata sulla lotta alla povertà, il rispetto dei diritti umani, del lavoro e dell’ambiente.

In risposta alla crisi, quindi, a livello europeo e internazionale, sono state valorizzate e rilanciate dai Governi le iniziative e gli strumenti per favorire la condotta responsabile delle imprese.

La strategia del Governo italiano pone l’accento sull’importanza del ruolo dell’impresa nella società.

Significa creare una gestione responsabile delle attività economiche quale veicolo di creazione di valore, a mutuo vantaggio delle imprese, dei cittadini e delle comunità.

La teoria degli Stakeholder è tornata a farsi largo nel pensiero comune.

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